Passo Fittanze: gli alpini con il vescovo in pellegrinaggio al monumento ai caduti

Pellegrinaggio a Passo Fittanze, gli alpini veronesi ricordano i caduti di tutte le guerre: “Un inno alla pace tra memoria e futuro”.

Alto 16 metri, voluto dalla comunità montana e dai comuni di Erbezzo, Bosco Chiesanuova, Ala e Sant’Anna d’Alfaedo, il monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre di Passo Fittanze ha accolto ancora una volta gli alpini veronesi che, da quando è stato inaugurato, tutti gli anni la terza domenica di luglio si trovano all’ombra dell’imponente pennone per far memoria. La messa è stata officiata dal vescovo di Verona Domenico Pompili, insieme al cappellano sezionale Rino Massella.

Le guerre le decidono i grandi, molto spesso anziani, ma le fanno i giovani, giovanissimi, mandati a morire in battaglia. Se questi nostri caduti ci parlassero, probabilmente è proprio questo che direbbero. L’auspicio è che oggi i grandi ascoltino la parola di Dio, che è parola di Pace”, ha esordito monsignor Pompili.

“I tempi stanno cambiando velocemente. Oggi più che mai dobbiamo essere lungimiranti, proponendo delle idee innovative con nuove prospettive e realtà condivise con i nostri futuri eredi”, è intervenuto il vicepresidente dell’Ana Verona Massimo Venturini.

“Una di queste idee si è già concretizzata con successo: sono i campiscuola. Quelli dell’Ana nazionale, uno dei quali si è svolto proprio qui in Lessinia, a Camposilvano, e il camposcuola sezionale organizzato a Ronco all’Adige. Grazie a queste due esperienze, le ragazze e i ragazzi hanno potuto vivere le emozioni della nostra storia, le eccellenze delle truppe alpine, la professionalità della nostra protezione civile e serate in allegria con il gruppo giovani della sezione”.

Il monumento.

Dedicato agli alpini e ai caduti di tutte le guerre, era una vecchia aspirazione, sentita dalle popolazioni montanare della Lessina ancora durante la Prima guerra mondiale. Dal 1917 a Sega di Ala si iniziò a lavorare ai gruppi marmorei che avrebbero dovuto onorarli ma per anni non si riuscì a passare dalle parole ai fatti. L’idea di ripristinare il monumento venne ripresa alcuni anni dopo la Seconda guerra mondiale, con lo scopo di onorare gli alpini e le altre truppe combattenti che da Passo Fittanze, sui monti Lessini, in corrispondenza dell’antico confine di Stato con l’Austria, mossero verso i confini naturali della Patria, raggiunti al termine del conflitto del ’15-’18.

La realizzazione dell’opera fu affidata allo scultore Giuseppe Cinetto. L’ampia struttura si articola in un compendio monumentale costituito da una base circolare con gradini di accesso, cippi dedicatori, cippi con fregi distintivi e incisi delle varie armi e corpi delle forze armate. Comprende due maestose aquile e occupa 8 metri di fronte, 6 metri di profondità.

Erano presenti alla commemorazione anche la vicepresidente della Regione Elisa De Berti, il parlamentare veronese Paolo Tosato, il sindaco di Erbezzo Lucio Campedelli e sindaci e rappresentanti di molte altre amministrazioni, veronesi e trentine, il presidente del Parco regionale della Lessinia Giuliano Menegazzi.

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