Coronavirus: impennata di contagi a Verona

Venerdì i postivi al Covid in città sono stati 213 in più rispetto al giorno prima, per un totale di 832.

Una impennata rispetto alla media di circa 70 nuovi contagi delle giornate precedenti e che ha fatto scattare l’allerta del sindaco e dei sanitari. L’aumento in un solo giorno, mai registrato prima d’ora da quando è iniziata la fase autunnale del virus, è preoccupante.

 Da qui l’appello del Comune e delle istituzioni sanitarie che, alla luce degli ultimi dati, invitano i cittadini a non uscire se non è indispensabile, ad evitare di andare a trovare i nonni e le persone più fragili, a non recarsi negli ospedali se non per motivi urgenti. Quando si esce, la raccomandazione è quella di non allentare mai la presa, ovvero di adottare sempre le misure anticontagio anche e soprattutto nei luoghi e nelle situazioni in cui si pensa di essere più sicuri dal contagio.

 Per fare il punto della situazione il sindaco Federico Sboarina è intervenuto Sabato nel punto stampa in streaming insieme al direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Vincenzo Di Francesco e alla direttrice sanitaria dell’Ulss 9 Scaligera Denise Signorelli.

 “E’ stata una settimana complicata – ha detto il sindaco -, con i problemi di carattere economico e sociale in primo piano, causati dalle chiusure dell’ultimo Dpcm e dalla legittima preoccupazione dei cittadini che vorrebbero poter lavorare.  Che la situazione stia diventando sempre più preoccupante lo dicono i numeri, E’ evidente la gravità del momento e la necessità da parte di tutti di fare la propria parte”.

 “Non siamo pronti ad una velocità di contagi come questa – ha detto Di Francesco-. I letti ci sono, così pure i respiratori, siamo attrezzati e organizzati per accogliere un numero importante di pazienti, ma ci sono anche le altre patologie da curare e le altre emergenze a cui rispondere. Abbiamo aperto una parte del piano della spina centrale di Borgo Trento, collegata alla rianimazione e alla semirianimazione”.

 Nel dettaglio dei numeri la direttrice dell’Ulss 9 Scaligera. “Alla data del 30 Ottobre, i positivi in tutta la provincia erano 3073, il giorno precedente erano 2537, con il dato di Verona città che in un solo giorno ha registrato 213 nuovi contagi. A queste si aggiungono le 4 mila persone che non possono uscire di casa, perché in quarantena o in isolamento fiduciario o perché in attesa di effettuare il tampone. Nell’ultima settimana ne abbiamo processati 13 mila, c’è stato un rallentamento nella refertazione causato dal guasto di un macchinario e da minor personale disponibile perché ammalati, ma con il supporto dell’azienda ospedaliera e di alcuni laboratori stiamo già tornando alla normalità. E’ chiaro che anche le nostre strutture cominciano ad essere sotto stress. La difficoltà è nel mantenere attive tutte le attività, le altre patologie ci sono”.

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