Coronavirus: progetto “Sentinella” per fermare i contagi

Indagine mirata su alcuni campioni di popolazione a rischio, per individuare e fermare tempestivamente la diffusione del Coronavirus.

Prosegue la sinergia tra Comune e Università, impegnati in prima linea contro il Covid. Il progetto ‘Sentinella’, che si inserisce e integra la programmazione regionale della fase 3, nelle prossime settimane andrà ad indentificare gruppi di residenti che possono presentare precocemente i primi segni di diffusione del virus. Una sorveglianza mirata su donne con più di 75 anni e uomini over 65. Ma anche conducenti di mezzi pubblici, sia autobus che taxi, lavoratori di supermercati e ristoranti, studenti universitari e operatori di bar, mense e pulizie. Questa indagine è nata dal confronto durante il lockdown fra il sindaco, la professoressa Evelina Tacconelli e il rettore in previsione di una eventuale seconda ondata di contagi in autunno. Adesso, la realizzazione avviene grazie alla raccolta dei fondi promossa dal gruppo Athesis, insieme con la Fondazione Comunità Veronese, che ha intercettato la generosità della popolazione veronese.

 Ieri, a Palazzo Giuliari, sindaco, rettore dell’Università degli studi di Verona Pier Francesco Nocini e Presidente della Regione del Veneto hanno presentato tutti gli aggiornamenti sugli studi scientifici condotti dall’ateneo scaligero negli ultimi mesi. Dalla diagnostica alla terapia fino ad arrivare alla recente collaborazione con lo Spallanzani di Roma per la sperimentazione sull’uomo di Grad-CoV2, il candidato vaccino italiano contro SARS-CoV-2, il virus che causa Covid-19.

 “Il progetto ‘Sentinella’ sarà un importante strumento di prevenzione su cui la nostra comunità potrà contare – ha detto il sindaco -. Ancora una volta l’Università scaligera dimostra di essere un’eccellenza al servizio della città”.

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