GdF Verona: maxi evasione fiscale

La Guardia di Finanza di Veron sta dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo “per equivalente” di oltre 1,4 milioni di euro.

117Il provvedimento, assunto dal Gip del Tribunale di Verona, Livia Magri, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Beatrice Zanotti, è stato emesso nei confronti di due società della provincia operanti, rispettivamente, nei settori della fabbricazione di porte e finestre e della costruzione di edifici, sino alla concorrenza del valore delle imposte evase, quantificate in euro 1.406.850,71, che i finanzieri del Comando Provinciale scaligero stanno ora assicurando allo Stato mediante il sequestro di corrispondenti liquidità bancarie e altri beni delle stesse società e del loro rappresentante legale; quest’ultimo, comune ad entrambe, è infatti indagato per l’ipotesi di reato di cui all’art. 2 («dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti») del d.lgs. n. 74 del 2000.

Il sequestro giunge al termine di specifiche investigazioni di polizia giudiziaria e di parallele attività di verifica fiscale svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Verona, all’esito delle quali le Fiamme Gialle hanno scoperto che le richiamate società, negli anni 2014, 2015 e 2016, si sono avvalse di fatture per operazioni inesistenti emesse da alcune società operanti nella provincia scaligera nel settore delle costruzioni civili e di linee ferroviarie – facenti capo, a vario tiolo, a una famiglia calabrese stabilitasi da tempo nel veronese – indicando nelle relative dichiarazioni fiscali elementi passivi fittizi per un totale complessivo di circa 3 milioni di euro ed evadendo una corrispondente imposta sul valore aggiunto e sul reddito delle società pari all’importo oggetto di sequestro.

Nel corso dei controlli i finanzieri hanno accertato, in particolare, che i principali artefici e promotori della frode, appartenenti al suddetto nucleo familiare – uno dei quali, peraltro, indagato nell’ambito della recente inchiesta antimafia «Isola scligera» della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia – attraverso una serie di imprese ad essi facenti capo, hanno emesso nei confronti delle società destinatarie del succitato provvedimento giudiziario numerose fatture per operazioni in tutto o in parte inesistenti relative al distacco di personale, il cui pagamento è poi confluito in più passaggi, per il tramite di altre società «cartiere», imprese compiacenti e analoghi giri di false fatture, su conti esteri intestati a società slovacche riconducibili al medesimo sodalizio e da queste trasferito agli stessi organizzatori. Per questi motivi i finanzieri hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria il rappresentante legale delle due società per l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso dei medesimi documenti fittizi, nonché altre sedici persone per il reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.

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