Anziani: progetto “Lo so che non sono solo”

Il progetto di supporto sociale per gli anziani “Lo so che non sono solo”, avviato dall’Amministrazione durante l’estate, continua.

Nato in via sperimentale per offrire aiuto nel periodo estivo agli anziani con più di 80 anni che vivono da soli, il servizio non è stato sospeso ma resta in attività per garantire che nessuno resti isolato in questo periodo di limitazioni dei movimenti a causa della pandemia. Gli anziani seguiti dal progetto sono cittadini che normalmente non sono in carico ai Servizi sociali, sono persone autonome che possono soffrire di solitudine o avere piccoli problemi pratici da risolvere.

 Si tratta infatti di un servizio che non solo contrasta la solitudine, ma che è anche un aiuto materiale per le necessità quotidiane di chi vive da solo. Per intercettare la fascia di popolazione anziana, non conosciuta dai Servizi sociali del Comune, ma a rischio di solitudine, sono state inviate circa 8700 lettere a cittadini veronesi, con più di 80 anni, che abitano da soli. Per una efficace realizzazione del progetto è stata realizzata una piattaforma di geolocalizzazione SIGI per un coordinamento e monitoraggio in tempo reale del progetto e gli enti gestori del Servizio di assistenza Domiciliare, che hanno messo a disposizione gli operatori per il monitoraggio telefonico.

 La creazione di questa nuova rete, che si colloca accanto alle risposte tradizionali (assistenza domiciliare, servizi residenziali, etc.), ha consentito di raggiunge e coinvolgere ad oggi 168 anziani, di cui, il 16,7% proviene dalla prima Circoscrizione; il 14,9 % dalla 2ª Circoscrizione, il 30,3% dalla 3ª Circoscrizione; il 19,3% dalla 4ª e 5ª Circoscrizioni; il 18,6% dalla 6ª – 7ª – 8ª Circoscrizioni.

 Di fatto, gli operatori del Servizio di Assistenza Domiciliare del Comune di Verona, uno per ognuno dei cinque Centri Sociali Territoriali veronesi, effettuano un costante monitoraggio tramite telefonate periodiche agli anziani che hanno richiesto il servizio. Sono state sinora effettuate, settimanalmente o ogni 15 giorni, 2015 telefonate.

 Dallo studio fatto, grazie anche alla somministrazione di un questionario ai cittadini coinvolti, è stata individuata una popolazione composta da ultraottantenni, che non ha una difficoltà socio-economica ma è spesso interessata ad attività di carattere socio-culturale. Si tratta quindi di donne o uomini che cercano di portare a compimento tutte le incombenze della quotidianità, con ricchezze da regalare e condividere, da insegnare, generalmente autosufficienti, con una discreta rete familiare o amicale che li aiuta negli aspetti che per loro risultano problematici.

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