La 14ª ai tempi del Coronavirus: una boccata d’ossigeno per oltre 49 mila pensionati veronesi

Secondo un questionario dello Spi del Veneto, due beneficiari su cinque con quei soldi aiuteranno figli e nipoti in questo difficile momento

cgilSpi250Quest’anno la quattordicesima mensilità dei pensionati, in pagamento Mercoledì 1° Luglio (o a Dicembre per chi compie 65 anni dopo Luglio), ha un sapore diverso dal solito. L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio molte famiglie, in modo più o meno pesante. Tanto che – secondo un questionario realizzato dallo Spi Cgil del Veneto fra i propri iscritti in questo drammatico periodo – due pensionati veneti su cinque dovranno di sicuro aiutare i propri familiari, figli e nipoti in testa, a rendere economicamente meno pesante la situazione. La quattordicesima mensilità, insomma, può fornire un utile supporto, almeno per le spese imminenti e non rinviabili.

Secondo i dati dell’Inps elaborati dallo Spi Cgil del Veneto, sono poco più di 30 mila gli anziani veronesi (per l’84% donne) che ricevono pensioni inferiori a 1,5 volte il trattamento minimo, quindi al di sotto di 773 euro lordi mensili. A loro spetta già dal 2007 una mensilità aggiuntiva che nel 2017 è stata aumentata e ora oscilla fra i 437 e i 655 euro a seconda degli anni di contribuzione. Sempre nel 2017, grazie ai risultati positivi ottenuti al tavolo fra governo e sindacati, la quattordicesima è stata riconosciuta anche a chi riceve importi superiori, esattamente a quei pensionati con entrate comprese fra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo (ovvero fra 773 e 1.030,12 euro) mensili.

Nel Veronese sono oltre 19 mila i pensionati (per il 65,2% donne) e riceveranno somme comprese fra 336 e 504 euro lordi mensili come importo aggiuntivo. Insomma, a Luglio (o Dicembre) un pensionato veronese su cinque si intascherà l’agognata mensilità aggiuntiva.

«Con l’emergenza Coronavirus la quattordicesima mensilità assume di sicuro un nuovo significato – commenta Giuseppe Di Girolamo, della segreteria dello Spi Cgil del Veneto -. Servirà anzitutto ai pensionati per affrontare quelle nuove spese, in particolare sanitarie, rese necessarie dalle misure anti-epidemia. Ma, come dimostrano anche i risultati di una nostra indagine, qualcuno dei beneficiari userà quei soldi per aiutare figli e nipoti, anche se stiamo parlando di pensionati a basso reddito». «Queste mensilità aggiuntiva finirà in tasca soprattutto delle donne – aggiunge Adriano Filice segretario generale dello Spi Cgil di Verona – ed è un elemento molto importante perché, ricordiamolo, nella nostra provincia la pensione media è di 961,03 euro lordi mensili, ma per gli uomini è di 1.306,33 euro, per le donne è di 689,48 euro. Cifre emblematiche che la dicono lunga sulla situazione delle nostre pensionate».

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