Generali pronta a prendersi Cattolica: “Verona perde un pezzo di storia”

Verona, scoppia la polemica dopo l’opa di Generali su Cattolica.

E tanti saluti a Cattolica. Il cda di Generali Assicurazioni ha infatti approvato all’unanimità la promozione di un’offerta pubblica di acquisto (opa) sulla totalità delle azioni di Cattolica Assicurazioni. In particolare, Generali è pronta a pagare 6,75 euro per ogni azione di Cattolica, pari ad oltre il 40% in più rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali delle azioni di Cattolica degli ultimi sei mesi.

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L’acquisizione di Cattolica Assicurazioni permetterebbe a Generali di diventare il primo gruppo nel mercato danni e di rafforzare la propria presenza nel mercato vita. Il solo annuncio per far volare il titolo di Cattolica nella Borsa di Milano. Ma a Verona si è già aperto l’inevitabile fronte delle polemiche. Il primo a scendere in campo è stato il consigliere comunale di Traguardi Tommaso Ferrari.

“E alla fine, come previsto, Generali si è mangiata Cattolica, “sic transit gloria mundi” verrebbe da dire. Mentre la governance che ha gestito la compagnia cittadina negli ultimi 15 anni si ritira proclamando, con una certa sfacciataggine, trionfi e successi che nessun altro vede – scrive Ferrari in una nota – il più grande gruppo assicurativo del paese ha formalizzato la volontà di acquisire il 100% di Cattolica con l’obbiettivo del delisting.

L’acquisizione in sé non sarebbe un problema, se non fosse avvenuta in un contesto di debolezza per Cattolica frutto di una gestione dove, come rilevato da Ivass, “il consiglio di amministrazione è sostanzialmente venuto meno alle proprie prerogative di indirizzo, gestione e controllo”. Ennesimo segnale – continua Ferrari – del fallimento di un’intera classe dirigente cittadina. Con l’addio a Cattolica, Verona non perde solo un simbolo e un pezzo della sua storia, ma un’istituzione finanziaria che in passato ha contribuito moltissimo alla crescita della città. Una pagina amara per tutti i cittadini e gli azionisti, che dopo anni passati a subire i proclami sulla “veronesità”, oggi vedono liquidato in pochi giorni oltre un secolo di investimenti da parte della città”.

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