Lupi all’assalto in Lessinia, pecore sbranate. La denuncia di Valdegamberi

La denuncia del consigliere regionale Stefano Valdegamberi: “Gregge attaccato dai lupi”.

Un lupo (o più lupi) nella notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana ha assaltato un gregge di pecore a Badia Calavena, in località Righetti, e ne ha sbranate più di una decina. Subito è scattata la denuncia da parte del consigliere regionale Stefano Valdegamberi: “Sono altre 14 le pecore sbranate in Lessinia, non sui remoti pascoli ma vicino ai centri dei paesi dove di giorno si vedono lupi attorno alle case. È una situazione insostenibile ma è ancor più insostenibile il silenzio complice delle associazioni agricole e della politica – sostiene il consigliere del Gruppo Misto . A differenza della Svezia, dell’Austria, della Germania e di altri Paesi, ove nonostante il problema fosse meno grave che da noi, i governi hanno preso provvedimenti, in Italia al contrario regna l’indifferenza. In Svezia hanno dimezzato il numero di lupi portando a 200 unità. In Italia sono ben oltre le 3.000. Da due anni mando a tutti una bozza di  provvedimento legislativo da adottare e ricevo come risposta il silenzio. Quando purtroppo accadrà una disgrazia più grave, temo non manchi molto, tutti parleranno, in ritardo ed a sproposito”.

“Risulta imbarazzante il silenzio dell’onnipresente Coldiretti, più preoccupata nel fare sondaggi sulle abitudini vacanziere degli italiani che di salvaguardare l’alpeggio e quindi la montagna. Purtroppo l’ideologia ambientalista, non l’amore per l’ambiente, è imperniata ovunque in Italia e arriva persone a discriminare gli animali: perché le pecore dovrebbero essere sviscerate con sofferenze atroci dai lupi mentre i lupi devono rimanere intoccabili e crescere in modo spropositato e non sostenibile dal territorio? Si chiede solo un contenimento del lupo in numeri accettabili non la sua totale eliminazione. Ma a questo si risponde con la prospettiva di una totale eliminazione di tutto il resto per poi chiamarci ipocritamente ‘ambientalisti’ e ‘difensori della montagna’. Solamente chiacchiere”, conclude Stefano Valedegamberi.

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