Al Teatro Romano la danza solidale e inclusiva di Caterina e Francesca

Serata benefica al Teatro Romano per promuovere l’associazione di Caterina e Francesca Santin, gemelle con disabilità di Salizzole.

E’ stata una serata che ha unito danza, beneficenza e inclusività quella che si è tenuta al Teatro Romano- con l’Orchestra sinfonica del Veneto diretta da Marco Tirotto e i tre tenori Fabio Armiliato, Walter Fraccaro e Cristian Ricci– per promuovere La Bottega dei talenti, l’associazione intitolata a Caterina e Francesca Santin.

Le gemelle 21enni di Salizzole soffrono di una grave forma di disabilità, e riescono a comunicare solo attraverso il movimento degli occhi. Ma è proprio dalla loro volontà di aiutare gli altri che è nata La Bottega dei talenti – Caterina e Francesca, con cui la famiglia Santin si propone come punto di riferimento e di sostegno per le famiglie “che, come noi, hanno avuto l’opportunità di rinascere, con la consapevolezza che sta in noi stessi la scelta di come poter continuare il nostro meraviglioso percorso di vita. Il “segreto” è non fermarsi alla sfida ricevuta ma focalizzarsi sul costruire una vita più piena”.

E così è partito il primo progetto, all’interno delle scuole dell’infanzia di Fism Verona (Federazione italiana scuole materne) grazie alla collaborazione con il gruppo Calzedonia, con il quale Caterina e Francesca, insegnano ai bimbi il valore del talento che ognuno ha, indipendentemente dalla propria condizione, e può condividere con gli altri.

Prossimo passo portare lo spettacolo nel resto d’Italia.

Per far riecheggiare questo loro messaggio durante la serata “Libera la musica…libera il cuore”, sotto l’egida della diocesi di Verona, della fondazione Centesimus annus pro Pontifice e della fondazione Toniolo, c’erano i giovani musicisti dell’Orchestra sinfonica del Veneto diretta da Marco Titotto, e i tre tenori Fabio Armiliato, Walter Fraccaro e Cristian Ricci, con un programma sull’onda delle più belle arie dell’opera lirica ma non solo: “Granada”, la “Mattinata”, “O sole mio”, il “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini, solo per citarne alcune.

Ma le vere protagoniste sono state le due ragazze, che con la loro danza inclusiva hanno volteggiato in carrozzina sul palco insieme al loro corpo di ballo, sulle note di “Vivo per lei”. Ora, il progetto di inclusione ideato da Caterina e Francesca è davvero pronto a volare in alto: anche nel resto d’Italia.

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