Porsche e catamarano inesistenti al fisco, beni sequestrati a coppia di Verona

Sequestrati dalla guardia di finanza alla coppia di Verona beni di un valore che supera i 570mila euro.

I finanzieri del Comando provinciale di Verona, all’esito di indagini finalizzate a contrastare l’evasione fiscale e il riciclaggio di proventi illeciti (delegate dalla locale Procura della Repubblica) stanno dando esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente per un importo complessivo di oltre 570 mila euro. Il provvedimento, assunto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Verona, dottoressa Paola Vacca, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, dottor Carlo Boranga, è stato emesso nei confronti di due soggetti, con precedenti di polizia, residenti in città e legati da una relazione affettiva (un uomo di 54 anni di origini molisane e una donna di 52 anni di origini veronesi); entrambi si sono resi responsabili del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e il 54 enne, già gravato da svariati precedenti di polizia, è indagato anche per il delitto di autoriciclaggio.

Il sequestro giunge al termine di mirati accertamenti svolti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Verona e finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, nell’ambito dei quali è stata rilevata un’anomala operatività sui conti correnti riconducibili alla coppia. Dall’attività svolta, è emerso che l’uomo, a seguito dell’emissione a suo carico di alcuni avvisi di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate (scaturiti da una precedente segnalazione di irregolarità fiscali operata dalle fiamme gialle scaligere) ha simulato l’alienazione del proprio patrimonio avvalendosi della complicità della donna, con il principale obiettivo di sottrarsi al pagamento delle imposte dovute (oltre 260 mila euro) e delle relative sanzioni (circa 310 mila euro), per un ammontare pari al valore della misura cautelare reale in corso di esecuzione.

L’uomo, infatti, aveva ceduto alla compagna la sua “Porsche Carrera”, del valore di oltre 75 mila euro, a soli 25 mila euro che, sommati all’importo ottenuto dalla vendita di un immobile in comproprietà e a quanto depositato sui propri conti correnti, sono stati utilizzati dallo stesso per acquistare un catamarano “Lagoon” del valore di 150 mila euro,
appositamente immatricolato in Grecia nel tentativo di sfuggire al fisco e, quindi, rendere inefficaci le procedure di riscossione dei debiti tributari; l’imbarcazione veniva utilizzata in territorio ellenico per effettuare servizi di noleggio con skipper.

L’indagato aveva successivamente intestato alla propria compagna anche beni immobili e quote di una società veronese operante nel settore delle case vacanze e dei bed and breakfast per un valore di oltre 150 mila euro, nonché ceduto alla stessa il ricavato della vendita di un ulteriore immobile in comproprietà (ammontante a oltre 200 mila euro). È stato, inoltre, accertato che l’indagato aveva eseguito una serie di bonifici bancari a favore di terze persone (per oltre 41 mila euro) che, a loro volta, avevano utilizzato le relative somme per l’acquisto di autoveicoli successivamente ceduti alla società riconducibile alla coppia.

L’attività delle fiamme gialle scaligere s’inquadra nel più ampio dispositivo di contrasto che vede la guardia di finanza sempre più impegnata nella prevenzione e repressione dei fenomeni di criminalità economico-finanziaria che, soprattutto oggi, a causa del particolare momento di crisi generato dalla pandemia in atto, costituiscono un serio pericolo per i bilanci pubblici poiché li privano delle risorse necessarie a fronteggiare i bisogni dei cittadini e ad assicurare il necessario sostegno finanziario agli operatori economici onesti e alle imprese in difficoltà. La Guardia di finanza, quale forza di polizia con competenze specialistiche in campo economico-finanziario, ancora una volta, si è rivelata determinante nella lotta alle più perniciose forme di evasione fiscale e di riciclaggio, reati che inquinano l’economia legale, alterando le condizioni di concorrenza e il regolare funzionamento del mercato.

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