Profilo di rischio e obiettivi: come incidono sugli investimenti?

Le fluttuazioni di mercato non sono l’unico elemento da tenere in considerazione quando si investe. Una strategia funzionale e ben strutturata parte dal conoscere sé stessi, andando ad analizzare la propria propensione al rischio e gli obiettivi di crescita a lungo e breve termine.

Avere le idee chiare sui due fattori appena indicati permette di gestire le risorse al meglio, traendo benefici che siano effettivamente in linea con ciò che si desidera. Questo tipo di strategia viene chiamata Goal Investing.

Goal Based Investing: cos’è?

Invece di concentrarsi sull’andamento del mercato, un approccio goal-based pone l’attenzione sul raggiungimento dei traguardi posti dall’investitore. Quindi, si va a diversificare il portafoglio degli investimenti tenendo conto di ciò che si vuole ottenere nel breve, medio e lungo periodo.

Con il goal based investing ci si avvicina agli investimenti in azioni in modo più mirato e consapevole, valutando meglio se i propri soldi sono stati puntati sul cavallo vincente, se bisogna vendere oppure sia il caso di tenere duro ed evitare di prendere una decisione affrettata.

Rischio e rendimento sono, dunque, inquadrati in funzione dell’orizzonte temporale e del fine ultimo che si vuole ottenere.

Profilo di rischio: perché è importante?

Sebbene si sente spesso dire che più si rischia più alti saranno i guadagni, questo tipo di approccio non è adatto a tutti. Entrare a far parte del mondo degli investimenti comporta sempre un risk factor.

Conoscere il proprio profilo di rischio permette, in un certo senso, di interagire meglio con il mercato azionario, delineando un’asset allocation conforme alle esigenze personali ed equilibrato, considerata la propria tolleranza al rischio.

Muoversi tenendo a mente il risk profile è il primo passo verso la creazione di un portafoglio d’investimenti. Ci sarà bisogno di rivisitare il profilo con cadenza regolare, in quanto, con il passare del tempo i propri obiettivi e la capacità di sopportare eventuali perdite, oltre ovviamente al patrimonio da utilizzare, possono cambiare.

Considerando la possibilità di effettuare determinati tipi di investimenti e la sopportazione del rischio, esistono 3 tipi principali di profilo:

  • Prudente: la tolleranza ai rischi e alle perdite, in questi casi, è bassa. Un investitore di questo tipo preferisce incanalare il proprio denaro su titoli o mercati relativamente stabili. L’obiettivo principale qui è preservare il capitale e farlo crescere in modo costante, seppure lentamente.
  • Aggressivo: questo tipo di investitore non ha paura di rischiare e preferisce puntare tutto su investimenti ad alta volatilità, ma che presentano percentuali di guadagno maggiori. Il capitale investito deve essere moltiplicato, anche a costo di mosse più impulsive. Gestire portafogli con asset del genere necessita di una certa padronanza del mondo dello stock investment e una supervisione continua.
  • Bilanciato: preservazione del capitale e crescita vengono ottenuti mescolando investimenti considerati ad alto e a basso rischio, unendo le caratteristiche dei primi due tipi discussi in precedenza.

<H3>Come determinare il proprio profilo</H3>

Per capire a quale tipologia di investitori si appartiene, si può sostenere un test specifico con un consulente professionista. Se, invece, si preferisce fare da sé, ci sono 3 fattori principali da considerare:

Il primo elemento in questa equazione, cioè la capacità di rischiare, va calcolata in base al capitale disponibile e al reddito. Se quest’ultimo è stabile e tende al rialzo nel tempo, con eventuali promozioni o aumenti fissati dopo un certo periodo di attività, allora si potranno correre rischi maggiori negli investimenti.

Il secondo fattore è per lo più psicologico. La tolleranza alle perdite cambia da persona a persona, poiché non tutti interagiscono con crolli di mercato o cali allo stesso modo. Bisogna stabilire il limite massimo e minimo che si è in grado di sopportare. Necessario, innanzitutto, riflettere su quanto si può perdere prima di iniziare a sentirsi in ansia o preoccupati, per poi cercare di capire la quantità di denaro che si può perdere senza cadere vittima di emozioni negative e delle loro conseguenze fisiche.


La necessità di correre rischi, invece, si stabilisce secondo gli obiettivi che si hanno, così come in base all’età dell’investitore. Quando si è più giovani si tenderà ad avere un numero di goal a medio/lungo termine maggiore, che possono essere soddisfatti con investimenti più rischiosi. Nel caso si sia più anziani, la preoccupazione principale è la conservazione del capitale, facendolo crescere in modo stabile in vista della pensione.

Conclusione

Una volta capito esattamente cosa si vuole ottenere e che tipo di investitori si è, sarà possibile ottenere il massimo dallo stock trading, diversificando il proprio portafoglio e puntando sugli asset adeguati.

Questo processo non richiede solo conoscenza del mercato in generale, ma anche di sé stessi, con un’attenta pianificazione che si fonda sugli obiettivi stabiliti in base alle priorità e responsabilità che si hanno.

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