Bloccati di notte sul Baldo, due papà e quattro ragazzi salvati dal Soccorso alpino

Gruppo di sei persone perde il sentiero sul monte Baldo, interviene il Soccorso alpino.

Bloccati e persi di notte sui sentieri del monte Baldo, salvati dal Soccorso alpino. È stato lungo e impegnativo l’intervento, conclusosi questa notte alle 3, del Soccorso alpino di Verona, in aiuto di un gruppo di escursionisti, due adulti e 4 minorenni, che, sbagliato sentiero avevano proseguito ad oltranza lungo un torrente in secca, fermandosi in una zona molto difficile da individuare e raggiungere sul Monte Baldo. L’attivazione, arrivata dai carabinieri di Caprino pochi minuti prima delle 21, era per due persone che avevano perso il sentiero 662 e non riuscivano più a orientarsi.

Messi in contatto telefonico con i soccorritori, e appurato che si trattava di due papà di 56 e 57 anni e dei loro figli, due dodicenni e due quattordicenni, di Verona, uno dei ragazzi ha spiegato che arrivati in una radura in località La Fabbrica, alla presenza di diverse tracce avevano sbagliato direzione, per poi imboccare un piccolo canale, inoltrandosi nel vaio fino ad arrivare sopra salti di roccia, impossibilitati a proseguire o a ritornare sui propri passi.

Le ricerche.

Risaliti alla posizione tramite l’applicazione di geolocalizzazione, i soccorritori hanno avuto le coordinate Gps del punto in cui si trovavano, sopra l’abitato di Gaon di Caprino Veronese. Con la quota del punto, le squadre hanno quindi tentato per due ore di avvicinarsi addentrandosi nei boschi, senza riuscire a trovare un passaggio, finché studiando le ortofoto del luogo, un soccorritore ha evidenziato un possibile varco segnalandolo ai colleghi, anche perché i ragazzi vestiti leggeri iniziavano ad avere freddo e si stava pensando di allertare l’elisoccorso di Trento abilitato al volo notturno.

La presenza della musica ad alto volume proveniente dalla sagra sottostante non ha facilitato i segnali a voce, ma, proprio mentre i carabinieri stavano andando a chiedere di poter abbassare il volume, c’è stato fortunatamente un primo contatto vocale. I soccorritori hanno quindi raggiunto il gruppo, lo hanno riportato sul sentiero e riaccompagnato a Gaon. I ragazzi sono quindi stati rifocillati nella sede del Soccorso alpino e nel contempo un soccorritore ha portato i papà a Due Pozze a riprendere le macchine. 

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