Condannato per mafia, la finanza di Verona gli sequestra oltre 300mila euro

Operazione della Guardia di finanza di Verona: sequestrati 300mila euro a un condannato per mafia.

La Guardia di finanza di Verona ha sequestrato oltre 300mila euro a un pregiudicato per mafia residente in provincia. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, in particolare, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di 329.463 euro – emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale Ordinario di Verona su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di un 55enne siciliano, già condannato con sentenza irrevocabile a due anni e quattro mesi di reclusione per il reato di associazione mafiosa.

L’uomo, secondo l’accusa, non avrebbe comunicato, come imposto dalla legge, le variazioni patrimoniali che lo avevano interessato nel decennio successivo alla condanna. Nel corso delle indagini, le Fiamme Gialle veronesi hanno rilevato, tra l’altro, che lo stesso – che da qualche anno esercitava l’attività di procacciatore d’affari – dal 2016 al 2020 aveva movimentato su propri conti correnti e su carte prepagate cospicue somme di denaro, senza fare le prescritte comunicazioni alla Guardia di Finanza.

L’attuale normativa impone alle persone condannate con sentenza definitiva per taluni reati di particolare gravità – tra cui rientra quello per il quale egli è stato condannato dal Tribunale di Catania con sentenza definitiva del 2012 – l’obbligo di comunicare al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del luogo di dimora abituale, per dieci anni ed entro trenta giorni dal fatto, tutte le variazioni nella entità e nella composizione del patrimonio, concernenti elementi di valore non inferiore a 10.329,14 euro. Allo stesso modo, entro il 31 gennaio di ciascun anno, gli stessi soggetti sono altresì tenuti a comunicare le variazioni intervenute nell’anno precedente, quando concernono complessivamente elementi di valore non inferiore ad euro 10.329,14.

La mancata osservanza di tale obbligo di comunicazione è sanzionata penalmente con la reclusione da due a sei anni e la multa da 10.329 a 20.658 euro, nonché con la confisca dei beni ovvero di somme di denaro per un valore equivalente.

Note sull'autore