Costermano, esplode lo scontro: “Giù le mani da Val dei Molini”

A Costermano polemica accesa sul destino di Val dei Molini.

Val dei Molini a Costermano del Garda, si accende la polemica per il previsto parco tematico “Costermano sul Garda 2025 – Outdoor Paradise”. Un progetto voluto dall’amministrazione guidata dal sindaco Stefano Passarini, inserito nel Piano interventi del comune di Costermano, e che prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un ponte tibetano lungo 300 metri, con parcheggio, area campeggio, e ampliamento di alcuni edifici da adibire a servizi. “La valle dei Mulini si trova in uno stato di trascuratezza piuttosto evidente, merita di tornare ad avere quella dignità che purtroppo negli anni le è stata tolta”, assicura lo stesso sindaco, nel difendere le scelte della sua amministrazione.

Contro il progetto si sono invece già schierate numerose associzioni ambientaliste, ben 65, tra le quali Legambiente, Italia Nostra, Ctg, Wwf: tutte contrarie alla realizzazione di un parco che a loro dire “trasformerebbe la valle in un caotico parco divertimenti”. Le stesse associazioni nei giorni scorsi hanno scritto una lettera inviata non solo all’amministrazione di Costermano ma anche al presidente della Regione Veneto, ai senatori e deputati veronesi, e al ministero della Transizione ecologica.

Ora sulla questione interviene anche l’auroparlamentare Pd Elisabetta Gualmini: “Ho serie perplessità sul progetto “Costermano sul Garda 2025 – Outdoor Paradise” – sostiene Gualmini – in quanto non credo che serva una deturpazione di un paesaggio straordinario per far crescere economia e turismo. La Val dei Molini è un’area Sic (Sito di importanza comunitaria), quindi una zona naturale difesa a livello europeo”.

“La valle – prosegue l’europarlamentare – non ha bisogno di un ponte e dell’aumento di cubatura delle strutture già esistenti, bensì di una politica di sviluppo turistico sostenibile, rispettosa dei luoghi del silenzio che promuova le attività naturalistiche, le gite in bicicletta e le lunghe passeggiate. L’ipotesi di costruire su un’area di 4600 metri cubi stride con la necessità di rispettare il territorio. Farò sentire la mia voce, sia in terra veronese che in Europa – conclude – affinché la Val dei Molini rimanga un luogo incontaminato e non venga deturpato in nome di imperativi economici”.

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