Costabella: rinasce la chiesa alpina distrutta dalla tempesta Vaja

Costabella sul Monte Baldo: alla chiesetta iniziano i lavori, progettati e finanziati dagli alpini veronesi.

I lavori di ricostruzione della chiesetta alpina di Costabella, sul crinale del Monte Baldo, sono ai blocchi di partenza. E il progetto, studiato e finanziato dall’Ana Verona, per restituire dignità e nuova bellezza alla struttura, dopo che i venti della tempesta Vaja dell’ottobre del 2018 l’avevano quasi rasa al suolo, può finalmente concretizzarsi.

L’avvio del cantiere è previsto nel giro di qualche settimana. Da programma, la fine dei lavori è fissata prima dell’inizio dell’inverno. L’intervento, che costerà complessivamente circa 150mila euro è stato finanziato in larga parte grazie ai proventi della vendita della Pandora dell’Alpino; dolce tipico del Natale veronese, griffato Dal Colle e confezionato con i colori dell’Italia, che ogni anno a dicembre va a ruba.

Gli interventi in programma.

La chiesetta alpina, che sorge a pochi passi dal rifugio Chierego e nel cui saccello ossario riposano i resti del giovane soldato Raffaele Solve, morto a soli 21 anni a Nowo Kalitwa, Russia, il 4 gennaio del ’43, sarà messa in sicurezza con opere murarie antisismiche, nuovi vetri, strutture consolidate e un design in parte nuovo, che si adatta al contesto montano in cui è inserita. Il progetto finale prevede infatti anche la costruzione di una seconda “ala” simmetrica a quella già esistente, che andrà anch’essa ricostruita. Ma quest’ultima fase progettuale deve attendere l’autorizzazione urbanistica, mentre l’iter dei permessi per i restanti interventi è già concluso.

Ad oggi, sono ancora evidenti le cicatrici lasciate sulla struttura dai forti venti della tempesta Vaja che ne avevano scoperchiato il tetto in legno, divelto tutte le vetrate e addirittura abbattuto parte della costruzione in muratura, riducendola a poco più di un cumulo di macerie. Gli interventi ora ai blocchi di partenza sono possibili grazie a un precedente lavoro portato avanti sempre dall’Ana Verona, in collaborazione con gli enti locali.

I rallentamenti dovuti al Covid.

L’inizio dei lavori, inizialmente previsto la scorsa estate, ha subito parecchi rallentamenti anche a causa dell’emergenza Covid, che ha visto le Penne nere veronesi mobilitarsi su più fronti, da quello degli interventi sul territorio come protezione civile, ai volontari per la distribuzione porta a porta delle mascherine e dei viveri per quanti non potevano muoversi da casa, dai centri vaccinali alla raccolta fondi.

“Questo risultato ci riempie di orgoglio. Dopo che gli ultimi due anni ci hanno visti impegnati con il progetti del ripristino, finalmente ce l’abbiamo fatta e possiamo iniziare i lavori. Il primo intervento sarà quello di una generale pulizia della chiesetta e di tutti i materiali divelti dal fortunale, per poi entrare nel vivo con il restauro e l’abbellimento”, commenta il presidente dell’Ana Luciano Bertagnoli.

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