L’allarme degli albergatori del Garda veronese: “I turisti tornano, quello che ci manca è il personale”

Gli albergatori del Garda lanciano l’allarme: “Manca personale”.

Un refrain già sentito in queste ultime settimane: gli albergatori che tornano a vedere turisti nelle loro strutture ma lamentano grosse difficoltà nella ricerca del personale. Questa volta, in particolare, stiamo parlando degli albergatori del Garda sponda veronese. I quali ammettono che la stagione turistica è partita piuttosto bene, secondo le aspettative, e che le prenotazioni per agosto stanno arrivando, ma con esse, dicono, si sta aggravando il problema del reperimento del personale.

Secondo i dati di Veneto Lavoro, tra il 2019 e il 2020 il numero di assunzioni nel settore è sceso del 45% passando da 151.270 a 82.900. Il saldo tra assunzioni e cessazioni determina una perdita complessiva di 15.155 posti di lavoro, di cui circa 3 mila nella sola  Verona e provincia. I primi dati parziali del 2021 certificano l’aggravamento della situazione: nel trimestre gennaio-marzo 2021 le assunzioni nel settore turistico sono diminuite del 60% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il calo raggiunge il 75% se confrontato con il primo trimestre 2019.

“Dopo un anno e mezzo di pandemia e la crisi del settore turistico ricettivo, tantissimi lavoratori, alcuni con un grande bagaglio professionale, hanno cercato di collocarsi in altre realtà considerate più sicure o comunque meno in balia degli eventi – dice il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni -. Molti collaboratori in seguito alla crisi hanno risentito di uno stress emotivo/psicologico che li ha resi diffidenti nei confronti di comparti considerati “instabili” come quello turistico e li ha indotti a cercare una sistemazione che garantisse maggiore continuità, anche in ambiti completamente diversi ad esempio nel settore dei marmi o in agricoltura”.

Un problema che metterebbe in crisi le strutture ricettive, assicura De Beni. “Mancano infatti risorse umane a tutti i livelli: personale addetto al ricevimento, alle pulizie ai piani, alla manutenzione, alla sala bar, al wellness. Manca poi la manovalanza straniera che spesso occupava quei ruoli definiti “faticosi” e che per restrizioni negli spostamenti è rimasta in Patria. Il risultato è che gli alberghi si trovano in grossa difficoltà nella gestione dei servizi al punto che alcuni colleghi sono costretti a tenere chiuse un certo numero di camere perché non hanno personale ai piani sufficiente a garantire la pulizia e la sanificazione di tutte le camere. Mi risulta che lo stesso problema di reclutamento di personale sia riscontrato anche dai ristoranti che non trovano chef, maître, camerieri o lavapiatti.”

Quanto alle cause di questa situazione, De Beni sembra avere le idee chiare: “Oltre alla paura legata alla presunta instabilità del settore turismo, credo che la colpa sia da imputare prima di tutto all’eccessivo assistenzialismo a livello statale. In tanti vengono a fare il colloquio e poi ci rispondono che preferiscono rimanersene a casa, coperti da reddito di cittadinanzabonus o altre forme di sostegno che sicuramente sono inferiori allo stipendio proposto ma hanno il vantaggio di non implicare fatica e impegno”. 

Ma on basta: “Un altro problema che abbiamo riscontrato – aggiunge De Beni -, attraverso i colloqui di lavoro, è la poca disponibilità al sacrificio. Molti chiedono sabato e domenica liberi, orario continuato, no turni: ovviamente richieste incompatibili con il nostro settore. Vorrei a questo proposito chiarire anche una presa di posizione che si sta diffondendo, soprattutto attraverso i social, e di cui mi rammarico”.

Ma non sarà che invece spesso i lavoratori del settore turismo sono sottopagati? “Alcuni sostengono che la mancanza di risorse umane nel settore turismo sia la conseguenza di uno sfruttamento soprattutto degli stagionali, sottopagati e con orari logoranti – si difende De Beni -. Probabilmente qualche collega può aver agito in maniera non del tutto corretta dal punto di vista contrattuale ma si tratta di casi isolati per i quali non può essere discriminata l’intera categoria”.

Intanto Federalberghi Garda Veneto ha messo a disposizione degli associati uno Sportello Risorse Umane per l’inserimento degli annunci delle offerte di lavoro per mansione e struttura ricettiva. Sulla pagina dedicata del sito istituzionale https://www.federalberghigardaveneto.it/lavoro/  sono elencate le opportunità segnalate dagli associati, con tutti i riferimenti per il contatto diretto.

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